Quando il sonno della ragione genera mostri, ovvero capolavori surreali di chirurgia estetica.

Sleep (of Donatella Versace) - S. Dalì

Sullo sfondo di una pallida e fredda luce bluastra, una testa gigante con corpo filamentoso supportato da stampelle, incombe prepotentemente in primo piano. È la visione onirica di un lento e sconvolgente disfacimento fisico, il declino di una donna e di un volto che, malleato e plasmato nel tempo al di fuori di ogni controllo esercitato dalla ragione, s’impone come sommo capolavoro surrealista di chirurgia estetica.

Con Le Sommeil (Sleep-Il sonno), l’artista catalano Salvador Dalì ci conduce in un viaggio onirico tra gli orrori della chirurgia più estrema, dove il confine tra realtà ed immaginazione diventa più labile che mai. 

Protagonista del dipinto è Donatella Versace, la celebre stilista italiana, particolarmente apprezzata per il suo attivismo nella lotta a favore della diffusione della specie Homo Plasticus. 

Co-fondatrice di un impero modaiolo e di una nuova razza umanoide, la Versace ha deciso di mostrare il suo profilo rino-frontale migliore: colta nell’attimo di una estrema concentrazione estatica (o estetica), la regina della moda e del bisturi domina incontrastata la tela, nel profondo silenzio della ragione. 

Il volto, forgiato con tossine botuliniche e calcestruzzo, si estende e si dilata verso la dimensione spazio-temporale di un incubo. Lo sguardo assente, la fronte brevilinea che dritta si congiunge con ciò che resta del setto nasale, la palpebra semichiusa sotto il peso del rimmel e le labbra protese verso orizzonti inesplorati, presentano un equilibrio precario, una compattezza instabile pronta a crollare al primo richiamo delle forze gravitazionali.

Dei sostegni in legno collocati nei punti strategici ostacolano la naturale decomposizione del volto, sorreggendo e dando forma alla fragilità di un manufatto, frutto della caparbia volontà di una donna che indefessamente, e inspiegabilmente, continua a lottare contro il tempo.

Di fronte a tutto ciò non possiamo che essere d’accordo con Francisco Goya quando affermava che…il sonno della ragione genera mostri.