Quest’oggi proseguiamo il nostro percorso alla ri-scoperta del patrimonio artistico attraverso quel modo non proprio convenzionale che ci contraddistingue, interpretando il presente attraverso l’arte del passato, tra tradizione e innovazione.
Se dovessimo pensare ad un artista nella cui pittura emergono chiaramente le caratteristiche di quella che siamo soliti definire “modernità”, non potremmo fare a meno di citare il Caravaggio.
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Fanciullo con cartoni di pizza |
Con Fanciullo con cartoni di pizza , soggetto di un dipinto a olio, pomodoro e mozzarella su tela realizzato tra il 1593 ed il 1594, Michelangelo Merisi da Caravaggio ci presenta una inedita natura morta, raggiungendo le vette di un nuovo realismo pittorico dove cucina e arte italiana s’incontrano in un capolavoro dal sapore tutto mediterraneo.
L'opera del maestro lombardo raffigura un giovane fanciullo dalla scura capigliatura spettinata che, illuminato da una luce proveniente in alto a sinistra e in posa di 3/4, rivolge uno sguardo languido allo spettatore. La rivoluzione della pittura del Caravaggio emerge chiaramente in questo dipinto dove, rifiutando qualsiasi idealizzazione, il soggetto acquista un’umanità e un’ingordigia tutta terrena. Nelle vesti di un moderno pony express pronto a offrire pizza, fritti e antipasti di ogni genere e natura, il ragazzo sorregge, o meglio si avvinghia, a dei contenitori per pizza, gelosi e golosi custodi di una prelibatezza imitata, plagiata e contraffatta in ogni dove.
Con la bocca e le guance ancora sporche di pomodoro, il fanciullo ci mette di fronte al fatto compiuto: un coperchio sollevato, intriso di condimento e ben oleato, lascia intravedere solo le tracce di un qualcosa che fu.
Ah! La natura effimera dei piaceri terreni!
È proprio con Caravaggio, dunque, che per la prima volta le umili “cose della natura” assurgono a protagoniste di rappresentazioni pittoriche, tra l’altro, aspramente criticate per il loro crudo realismo e perché i suoi modelli, che dovevano rappresentare personaggi sacri, erano spesso persone prese dalla strada che di santo non avevano proprio nulla.
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Il sacrificio di Abramo |
Questo accadde anche con il dipinto Il sacrificio di Isacco dove la figura di quest’ultimo, vittima sacrificale in nome di Dio, è sostituita da una pizza formato famiglia che un bramoso Abramo si appresta a gustare, impugnando il coltello per il famigerato “taglio della pizza”. Notevole, in quest'opera, l'estremo realismo con cui Caravaggio realizza ogni dettaglio: dal volto severo di Abramo, al cornicione alto e soffice della pizza Margherita… se non fosse per l’angelo che con la mano destra blocca in una stretta il polso del patriarca.
Pertanto, sarebbe più corretto titolare il dipinto “Il sacrificio di Abramo”.
Fossi stato al posto di Abramo l'angelo avrebbe rischiato una coltellata...don't touch my pizza!!!
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