Gonzalo Higuaín perseguitato dalle Furie partenopee – W. A. Bouguereau





fotomontaggio Gonzalo Higuaín-Bouguereau
Gonzalo Higuaín perseguitato dalle Furie partenopee – W. A. Bouguereau


Stando al forte carattere di drammaticità e l’elevata concentrazione di pathos riscontrata negli ultimi giorni presso il golfo di Napoli, non potevamo esimerci dall'approfondire il melodramma della settimana: il passaggio di Gonzalo Higuaín alla Juve, episodio in cui si condensa tutto il senso d’un crimine calcistico chiamato “alto tradimento”.
A riguardo, la legge calcistica napoletana è chiara.
Essa definisce sotto la voce "Delitti contro la personalità partenopea", varie tipologie di reati che possono essere generalmente descritti come tradimento. Nella fattispecie, sono contemplati come “Delitti contro la tifoseria napoletana”: professare la fede curvista, intonare l’inno della squadra partenopea sotto la curva del proprio stadio e poi passare con la sua più acerrima nemica.
Tra le tipologie di reati riguardanti il tradimento rientra anche la cospirazione calcistica mediante “sgattaiolamento” per visite mediche notturne con il club bianconero.


Ebbene, secondo la tifoseria napoletana, Gonzalo Higuaín, soprannominato El Pipita, è il calciatore argentino responsabile nientepopodimenochè di tutto ciò. 

A rendere altamente poetico l’evento è William-Adolphe Bouguereau che, con il dipinto Gonzalo Higuaín perseguitato dalle Furie partenopee, ci offre un’ avvincente interpretazione in chiave pittorica di tutta la tragicità del fatto. In realtà il dipinto di Bouguereau è ispirato alla tragedia “Gonzaliade” scritta nel V secolo a.C. dal noto tragediografo Eschilo e che oggi ha tutto il sapore di un’amara profezia.
Brevemente, la tragedia narra la storia di Gonzalo, un giovane dai solidi principi, allevato e cresciuto in serie A dalla tifoseria napoletana a cui presta giuramento di fedeltà quinquennale durante la lunga dominazione juventina nel campionato italiano. Impugnando il suo scettro e una clausola di soli 90 milioni di euro a causa della crisi economica, la squadra bianconera cerca di propiziarsi l’abile attaccante argentino, sussurrandogli: "Vieni, Gonzalo, vieni a prenderti la Champions". Il giovane Higuain, che aveva nella coerenza il suo principale punto di forza, non riesce a resistere al coro delle sirene di Ulisse e passa dalla controparte colpendo al cuore la tifoseria napoletana. 
Ed è allora che le Furie partenopee, ”Cazzimma”, “Core ‘ngrato” e “Infamità”, personificazione della rabbia e del desiderio di vendetta dei tifosi, iniziarono a perseguitarlo, tormentandolo con le loro voci insistenti e provocando in Gonzalo un forte senso di colpa che lo rese quasi pazzo.

Bouguereau rappresenta il fattaccio proprio nel momento in cui Higuaín recide ogni rapporto con il club azzurro e la sua tifoseria la quale, straziata dal dolore e sorretta dalle Furie, lascia intravedere il pugnale che le trafigge il petto e il rigolo di sangue rosso come la veste. Le Furie partenopee, indicando la tifoseria appena assassinata, si stringono a Gonzalo che, con un’espressione terrorizzata, cerca di zittire le voci delle Furie coprendosi le orecchie con le mani.




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