Virginia e Giachetti (Giuditta e Oloferne) – G. Klimt
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Virginia e Giachetti (Giuditta e Oloferne)
– G. Klimt
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Tra selfie in cabina elettorale, compravendite di voti, qualche innocua minaccia di morte ai rappresentanti di lista, schede elettorali mancanti e matite copiative che si volatilizzano come all’Ikea, pare che la macchina amministrativa finalmente ce l’abbia fatta: seggi chiusi ed arrivederci in tutte le grandi città al ballottaggio del prossimo 19 Giugno!
Con lo spoglio delle schede si è concluso anche il primo turno delle amministrative a Roma che, tra l’ovazione delle rispettive scuderie, vede la candidata del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, in netto vantaggio sul secondo piazzato, Roberto Giachetti del Partito Democratico, contro cui disputerà un romantico tête-à-tête al secondo turno.
Fuori dal ballottaggio, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Noi (Io? No, grazie) con Salvini che, per ovvie motivazioni, invece di gareggiare al galoppo ha preferito una corsa al trotto. Grande delusione per i pronostici della scuderia di Silvio Berlusconi che, per oscuri meccanismi di compensazione, aveva puntato sulla fascinosa criniera selvaggia del purosangue romano Alfio Marchini.
Ma bando alle ciance e torniamo a parlare di arte.
L’opera che sta catalizzando l’attenzione della critica è Virginia e Giachetti, trasposizione moderna di Giuditta e Oloferne.
realizzata da Gustav Klimt, pittore austriaco che, secondo autorevoli fonti, sarebbe l'animatore del Movimento pittorico "Secessione Romana", quello che in molti definiscono una sorta di pittura di protesta, finalizzata a punire il PD e il centro-destra.
realizzata da Gustav Klimt, pittore austriaco che, secondo autorevoli fonti, sarebbe l'animatore del Movimento pittorico "Secessione Romana", quello che in molti definiscono una sorta di pittura di protesta, finalizzata a punire il PD e il centro-destra.
Il dipinto a olio su tela è dunque ispirato alle imprese di Giuditta, l’eroina biblica che liberò la città di Betulia dalla dominazione degli Assiri, capeggiati dal generale Oloferne.
Klimt raffigura la protagonista biblica come una donna moderna, scegliendo il volto della pentastellata che sta facendo tremare i piani alti del Nazareno: Virginia Raggi.
Racchiusa in una cornice di legno, su uno sfondo in foglia d’oro, l’effige della donna ha un taglio verticale molto accentuato: l’intrepida figura di Virginia-Giuditta domina l'immagine quasi per intero. La Raggi, che per l’occasione ha sottoposto la propria capigliatura ad un evidente permanente, indossa una veste impreziosita con decorazioni auree che ricordano gli sfarzosi mosaici bizantini.
Ella regge tra le mani la testa di Giachetti-Oloferne, generale occhialuto del Pd, che appare appena di scorcio, in basso a destra, tagliata a metà dal bordo della cornice.
È il trionfo di un’immagine visionaria che sottintende le angosce e le aspirazioni dell'uomo moderno; è il personale augurio che il genio provocatore di Klimt rivolge ad una moderna Giuditta affinché possa segnare l’inizio del "periodo aureo della Città Eterna".
Staremo a vedere.
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