La vocazione di San Matteo Renzi - Caravaggio


foto manipolazioni di quadri famosi-Caravaggio-Matteo Renzi
Particolare dell'espressione furbetta di Matteo Renzi
La Vocazione di San Matteo Renzi è un dipinto a olio realizzato tra il 1599 ed il 1600 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio. L’opera si trova nella Cappella Contarelli, nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. La grande tela raffigura il momento preciso in cui Cristo, accompagnato da San Pietro, con la mano indica Matteo Renzi chiamandolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana per modificare il mondo con il suo intervento.


La vocazione di San Matteo è ispirata all'episodio raccontato in Matteo 9,9-13 secondo cui Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. I farisei, vedendo Gesù cenare con lui si chiedevano perché mai il Maestro mangiasse insieme a pubblicani e peccatori. Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che […] non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Fu così che ebbe inizio la scalata verso il successo di Matteo Renzi.

D'altronde, a riprova del fatto che Matteo occupi la Presidenza del Consiglio per chiamata diretta di Cristo, vi è il dato di fatto che egli è stato il primo presidente a non essere parlamentare al momento della nomina e, soprattutto, a non essere stato votato da nessuno.

Matteo, al momento della chiamata di Gesù, era un gabelliere, cioè un esattore di tasse, dunque membro di una delle categorie più odiate dal popolo. In effetti, a quell'epoca, gli esattori si comportavano proprio come usurai, tartassando la gente di imposte, tasse, tariffe e tributi, come le celebri bollette di acqua, luce, gas e canone Rai. 

fotomontaggi politici in quadri famosi-Matteo Renzi-Caravaggio
La vocazione di San Matteo Renzi - Caravaggio
Nel dipinto Matteo è seduto ad un tavolo e rivolge lo sguardo verso Cristo e San Pietro, come se chiedesse: "State chiamando proprio me?". 

L’espressione è furbetta e anche un po’ reticente in quanto sa bene che la chiamata del Signore comporta la rinuncia alla sua unica, grande passione: il denaro (e la poltrona ove siede per contare il denaro). Ma Matteo rinuncia a tutto ciò e, accontentandosi di uno stipendio di soli 113.245.674.796,68 euro, due villini, una comproprietà, un terreno coltivato ad olivi e un box nell'abitazione di Pontassieve, dismette i panni dell’usuraio per vestire quelli di dimesso premier. 
Fu solo allora che, per indicare il cambiamento di vita, il giovane eletto decise di cambiare il suo nome da Levi a Matteo, che vuol dire Dono di Dio. 

Gli italiani ringraziano.

Attualmente, San Matteo Renzi è considerato il patrono di banchieri, bancari, doganieri, cambiavalute, contabili, esattori, usurai e di Banca Etruria. Ma ogni riferimento è puramente casuale.

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