Woody Allen con canestra di frutta - Caravaggio


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Woody Allen con canestro di frutta - Caravaggio

Le proposte artistiche di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio nascono per colpire e destare stupore. Così fu tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, così continua ad essere nel Terzo millennio.

Con Matteo Renzi morso da un ramarro, testimonianza autentica, sofferta e inquietante di stoltezza umana, l’artista lombardo consegnava alle future generazioni l’immagine di una pesante eredità che ancora oggi grava come un macigno sulle spalle dei contribuenti italiani.
Altro momento topico della produzione caravaggesca è il fanciullo Woody Allen con canestra di frutta , un dipinto a olio su tela realizzato tra il 1593 ed il 1594 e conservato nella Galleria Borghese di Roma da dove esce solo poche volte l’anno per essere trasportato a spalla, a mo’ di simulacro iettatorio, in folkloristiche processioni anti-crisi accompagnate da canti, inni, deliri, convulsioni, svenimenti ed autoflagellazione. 
Date le premesse, la lettura iconologica del dipinto si presenta molto tormentata e caratterizzata da proposte interpretative opposte tra loro. 
Secondo buona parte della critica, il volto del Fruttaiolo sarebbe la brutale mimesi di un realismo intriso, fino all'osso, di significati emblematici di varia natura: da metafore alchemiche a misteri esoterici, da allegorie del mito pagano a prefigurazioni dei misteri cristiani. 
Altri critici ritengono invece che il volto del fanciullo con canestro di frutta, esprima il senso di incertezza nei confronti di “un domani meraviglioso ma più probabilmente catastrofico”.

E chi meglio di un giovane Woody Allen, con le sue fobie, nevrosi e paure, poteva esprimere il funesto presagio?

Su un fondo monocromo mosso da un una luce che proviene dall'angolo superiore sinistro, il noto regista e attore comico è ritratto dal Caravaggio nelle vesti di un sensuale fanciullo intento a sostenere un canestro ricolmo di frutta autunnale: uva, mele, pere, fichi, nespole e melograni. 

Sebbene il dipinto mostri l’abilità tecnica del Caravaggio nel raffigurare con estremo realismo dettagli come la buccia della pesca o il vimini del canestro, a catturare l’attenzione della critica è forse il talento camaleontico di Woody Allen, che si propone allo spettatore nella inedita sensualità di uno sguardo languido e una spalla nuda. 
Tuttavia, l'accenno di sensualità nel giovane Woody contrasta con la sua posa stanca e insofferente: il ragazzo non ha il physique du rôle per sostenere ancora a lungo il pesante fardello, carico di ogni ben di Dio. 

Pare che sia stato proprio in questa occasione che Woody Allen abbia rivolto al Caravaggio la celebre frase: “Dio è morto, Marx è morto … e anch'io oggi non mi sento molto bene!”



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