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Ciclo pittorico: Gli eventi mondani della Regina Elisabetta II – Artisti vari

fotomontaggio il trionfo di Tito con regina Elisabetta - Alma Tadema
Il trionfo di Tito - L.A.Tadema
Tra i più celebri cicli pittorici della Scoria dell’Arte, vi è un gruppo di opere dedicate alla rappresentazione degli eventi mondani della regina Elisabetta II. Si tratta di un ciclo di tele di media e grande dimensione (anche se non mancano affreschi) dipinte soprattutto a olio e conservate in vari musei del mondo. Nonostante la partecipazione di artisti dalle personalità marcatamente diverse, il risultato è un ciclo di grande omogeneità, interamente incentrato sugli eventi a cui la regina Elisabetta ha partecipato nel corso della storia.

Elisabetta II è la Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. È anche regina del Popolo dei Minimei, Atlantide, Fantasia, Hogwarts e Gotham City, nonché Terra di Mezzo, Regno di Rohan, Regno di Gondor, Isengard, Regno dei nani e Paludi della morte. Inoltre è l’unico essere vivente a vantare di un posto fisso a tempo indeterminato da tempo indeterminabile.
Nata a Londra il 21 aprile del ??, salì al trono il ??, evento utilizzato dagli storici come spartiacque tra Età del Bronzo ed Età del Ferro. Autorevoli fonti sono sostanzialmente concordi nel riconoscere una prima rappresentazione di Elisabetta nelle opere di arte parietale delle grotte di Lascaux, risalenti al Paleolitico superiore. 
Tuttavia la presenza di Queen Elizabeth sulla Terra, sembra retrocedere ancora di più nei secoli poiché la stessa Elisabetta ha recentemente riconosciuto nell'ominide Lucy i resti della propria dama di compagnia.
Il coraggioso riconoscimento della sovrana non è smentito dai paleontologi in quanto l’altezza di Lucy, 1.07 m., sarebbe pienamente corrispondente con quella della regina. 
Qualche impavido giornalista ha tentato di risolvere l’arcano dell’età chiedendo direttamente a Sua Maestà la quale, data l’età, ha risposto di non ricordarla più.
Anche Isaac Asimov partecipò alla querelle avanzando l'ipotesi che l’esistenza della regina fosse stata espressa non in anni bensì in mesi lunari: la sua età si ridurrebbe così a qualche milione. Ma questa è pura fantascienza.

Il ciclo pittorico testimonia l’effettiva presenza di Sua Maestà a determinati eventi storici: si parte dal Trionfo di Tito per arrivare alle Nozze di Cana, passando dallo Sposalizio della Vergine, all’Adorazione di Gesù
Essendo di dimensioni piuttosto ridotte, Sua Altezza predilige l'abbigliamento tinta unita, che l'allunga di qualche millimetro e che distoglie l'attenzione dai particolari per dare maggiore risalto alla figura. I cappelli decorativi, la tinta unita e i colori vivaci, che nessun'altra si sognerebbe di portare, sono anche utilissimi escamotage per non confondersi tra la folla.


fotomontaggio il trionfo di Tito con regina Elisabetta - Alma Tadema
Il trionfo di Tito - L.A.Tadema

 Il Trionfo di Tito è un dipinto realizzato nel 1885 dal pittore inglese Sir Lawrence Alma-Tadema, particolarmente noto per le sue scene di genere storico. L'opera rappresenta l’imperatore romano Tito accolto in trionfo al suo ritorno a Roma dalla Giudea, nel 71 a. C. 
La raffigurazione mostra Tito in primo piano, seguito dalla regina Elisabetta e da Domiziano e Domizia Longina. 
La Regina sfoggia un soprabito color pesca con cappellino sbarazzino mentre sciarpa, guanti e borsetta sono en pendant con le scarpe rigorosamente tacco 5, per agevolare la discesa della gradinata. 
Dopo i bagordi con l’imperatore, la sorridente Elisabetta presenzia allo Sposalizio della Vergine, immortalato su tavola da Raffaello Sanzio nel 1504. 



sposalizio della vergine con Queen Elizabeth-fotomontaggio dipinto di Raffaello
Lo sposalizio della Vergine - Raffaello


Lo sposalizio di Maria e Giuseppe avviene in primo piano ove, al centro, un sacerdote officia la funzione tenendo le mani di entrambi. Come da tradizione, dal lato di Maria si trova il gruppo delle donne, dal lato di Giuseppe quello degli uomini. Nell'opera è assente il pathos, le figure sono legate da una poetica compostezza in cui nessuna espressione è più caricata di altre, ad eccezione di Elisabetta che appare in preda ad un ghigno isterico. 
La regina ha una caduta di stile poiché indossa un abito bianco avorio, colore riservato esclusivamente alla sposa, a cui evidentemente non ha saputo rinunciare per il suo vezzo di distinguersi dalla plebe. 
Dopo le nozze, Elisabetta non poteva certo mancare alla nascita del Bambinello a Betlemme, episodio immortalato da Guido Reni nell’ Adorazione dei pastori del 1640 ca. 



Regina Elisabetta nell'adorazione dei pastori-Guido Reni
Adorazione dei pastori - G. Reni


Sebbene non ci siano prove certe dell’accaduto, è storicamente plausibile che Sua Maestà sia stata avvertita dell’avvenimento da un angelo e si sia recata ad adorare il neonato. L’onnipresente Queen Elizabeth si palesa al Royal Baby mascherata da Big Babol, in un look total-pink. Di cattivo gusto, invece, è il libretto di preghiere sormontato dalla croce latina che la sovrana regge nella mano sinistra e che ha tutto il sapore di un infausto presagio. 

Nella Consegna delle chiavi , affresco realizzato dal Perugino nel 1481-1482, la sempiterna Elisabetta commette peccato mortale presentandosi al cospetto di Cristo con lo stesso abito rosa. 


la consegna delle chiavi alla regina elisabetta-fotomontaggio quadro del perugino
La consegna delle chiavi - Perugino

La scena della Consegna delle chiavi, è di fondamentale importanza nel tema affrontato nel ciclo pittorico, poiché sottolinea la trasmissione del potere spirituale da Cristo alla Regina Elisabetta, giustificandone il primato su cui si basa tutta la sua autorità. 
In primo piano Cristo seguito da alcuni apostoli, consegna le chiavi d'oro e d'argento del paradiso alla regina, circondata da altri apostoli. La Sovrana, evidentemente in preda ad una vampata di calore, abbandona guanti e cappello lasciando scoperta la chioma turchina. Completa l’outfit la ciabatta ortopedica. 

Nel corso della sua millenaria esistenza, Elisabetta non ha mai disdegnato cene, banchetti, pranzi e bivacchi. La ritroviamo comodamente seduta alla tavolata delle Nozze di Cana, dipinto del 1572 ca. del pittore veneto Jacopo Negretti detto Palma il Giovane



nozze di cana con queen elizabeth - palma il giovane
Nozze di Cana - Palma il Giovane
Durante questo matrimonio Gesù compie il primo miracolo trasformando sei anfore di acqua in vino perché quest'ultimo era venuto a mancare. Il dipinto mostra il momento in cui i recipienti sono ormai vuoti ed i servi sono in procinto di riempirli d’acqua affinché possa avvenire il miracolo. Gli invitati al banchetto sono ritratti con somma compostezza ad eccezione, ovviamente, della regina che, nella sua mise color canarino, se la ride in preda ai fumi dell’alcol.

Da vera buongustaia, Elisabetta non si smentisce e si autoinvita alla Cena in Emmaus, rappresentata da Caravaggio nel 1606. 


regina elisabetta alla cena in emmaus - fotomontaggio caravaggio
Cena in Emmaus - Caravaggio

L’artista coglie il momento in cui due discepoli riconoscono Cristo risorto, che si era presentato loro come un viandante e che avevano invitato a cena. I due discepoli mostrano stupore: Cleofa si alza dalla sedia, l'altro allarga le braccia. Elisabetta, in rigoroso stile confetto, non riesce a cogliere il significato dell'episodio cui sta assistendo e continua a fissare le pietanze sul tavolo nell'attesa di poterle gustare. 

Ma non solo cene e banchetti. Il lungo curriculum di Queen Elizabeth annovera, tra l’altro, una comparsata al Funerale a Ornans di Gustave Courbet. 


Elisabetta II al funerale a Ornans - Gustave Courbet fotomontaggio
Funerale a Ornans - G. Courbet

In realtà non si conosce l'identità del defunto, di cui si scorge appena la bara. I personaggi rappresentati sono persone assolutamente ordinarie, tutti abitanti di Ornans: il sindaco, il notaio, il sacerdote, il padre del pittore, il commissario. La Regina Elisabetta, in prima fila, abbandona la tinta pastello per confondersi nei grigi spenti predominanti nel dipinto. Conservato il sorriso per eventi più lieti, la sovrana si cala nella parte assumendo un aspetto più consono alla circostanza. Il suo volto, tuttavia, denota una certa perplessità: è il funerale di una persona anonima al quale assistono persone altrettanto anonime il cui aspetto dimesso e umile fa pensare che l’evento non sia poi così importante. 
Nel volto di Elisabetta è chiaramente leggibile la perplessità di chi ha sbagliato funerale.

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