L’Angelus a Tempa Rossa – J.F. Millet

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L’Angelus a Tempa Rossa – J.F. Millet

Da bravo pittore realista e attento osservatore della realtà contadina, a Jean-François Millet non poteva di certo sfuggire la notizia dell’inchiesta avviata dalla Procura di Potenza che, partita dalla verdi colline della Basilicata, arriva direttamente al Governo, che da tempo ormai ci delizia con colpi di scena e finali a sorpresa.

Due sono i filoni d'inchiesta: il primo riguarda presunti illeciti nelle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli dell’Eni di Viggiano (Potenza), per cui sono state poste agli arresti domiciliari funzionari, dipendenti e l'ex sindaca Pd di Corleto Perticara. L'altro filone d’inchiesta, dal sapore tutti politico, riguarda l’affidamento di appalti dell'impianto estrattivo della Total a Tempa Rossa (Potenza).
Tra i protagonisti indiscussi Gianluca Gemelli, titolare della società I.T.S e della Ponterosso Engeneering, che punta a ottenere appalti e subappalti al Centro Oli Tempa Rossa, sfruttando il rapporto con l’ex Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi che, accecata d’amore, lo rassicura su un emendamento favorevole, prima bocciato nello Sblocca Italia e poi riesumato nella Legge di stabilità, grazie anche all'intercessione di Santa Maria Elena Boschi.

Insomma, Agatha Christie non avrebbe potuto fare di meglio.

Tra risvolti economici e colpi di scena politici, nell'indagine potentina sembra profilarsi un altro fronte: quello della salute. Proprio nell'ambito dell’inchiesta per disastro ambientale legato allo smaltimento dei rifiuti tossici, nelle ultime settimane la Procura di Potenza ha inviato i carabinieri del Noe ad acquisire negli ospedali lucani migliaia di cartelle cliniche per una accertamento sulle patologie in regione, avviando al contempo anche indagini per conoscere i reali livelli di inquinamento sulle produzioni agricole locali e sugli allevamenti.

Già scottato dall'esperienza delle Spigolatrici della Terra dei Fuochi, del marasma dell’inchiesta Millet sembra concentrarsi piuttosto su quelli che possono essere futuribili scenari ambientali a Tempa Rossa, località nei pressi del Comune di Corleto Perticara dove, le verdi colline e i prosperi campi in realtà nascondono un giacimento petrolifero che già da tempo ha stravolto i ritmi della vita agricola locale con un progetto petrolifero adatto a rimpinzare anche un’insaziabile come Gianluca Gemelli.

Dal momento in cui i lavori per la creazione degli impianti petroliferi a Tempa Rossa non sembrano nascere sotto i migliori auspici, l’artista francese Jean Francois Millet esterna le sue preoccupazioni con la realizzazione del dipinto L’Angelus a Tempa Rossa.

L’opera, un olio su tela, coglie un momento di vita agreste in un futuribile scenario lucano. 

Protagonista è una coppia di contadini che interrompe il lavoro nei campi per raccogliersi in preghiera. A destra, la donna ritratta di profilo porta le mani al petto chinando il capo verso la cesta contenente i frutti del duro lavoro. Con lei, l’uomo che stringe tra le mani il cappello in segno di rispetto, s’immerge nella preghiera dell’Angelus. Attorno alla coppia, i tipici attrezzi della vita contadina: un forcone conficcato nel terreno, una cesta ed un carretto. Millet ritrae la scena con i colori caldi del tramonto rappresentando le due figure in controluce che sembrano quasi staccarsi dal paesaggio retrostante.

A ravvivare questo silenzio funereo ci pensa la Total con il progetto Tempa Rossa. 

Ai margini del dipinto, collocati a mo’ di quinta per creare una fuga prospettica verso l’infinito, i cartelloni del progetto rianimano decisamente la scena grazie ai colori vivaci e alla grafica accattivante dei simboli di rischio che conferiscono al dipinto anche una certa suspense. 
In contrapposizione all'immobilità dei contadini in primo piano, la scena sullo sfondo è tutto un fervore: spianate di terra circondate da cancelli, ciminiere, gru e ponteggi che si stagliano contro un cielo al tramonto. 

E intanto, in tempi non sospetti, qualche pastore visionario denunciava il ritrovamento di alcuni fusti vuoti di sostanze tossiche e una moria sospetta di animali. (Il quotidiano della Basilicata, Venerdì 17 Luglio 2015)

Ah, che mondo sarebbe senza il petrolio?!



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