Il concetto di lavoro, dal Vangelo secondo Matteo.


“Cosa ho fatto, cosa sto facendo e cosa farò per l’Italia”




fotomontaggio Matteo Renzi in dipinto famoso
Matteo Renzi

Il 1 Maggio di ogni anno in molti Paesi del mondo, per ricordare le battaglie operaie e i traguardi raggiunti dai lavoratori in campo economico e sociale, si celebra la festa dei lavoratori. A questo punto, pare doveroso specificare brevemente cosa s’intende per lavoratore in Italia.


Un lavoratore è un esemplare in via di estinzione che svolge un'attività manuale o intellettuale in cambio di una retribuzione irrisoria, preferibilmente a titolo gratuito. Tale attività lavorativa può essere svolta alle dipendenze di un donatore di lavoro: pubblico, qualora si abbia la tempra necessaria per affrontare procedure concorsuali dalla durata trentennale (o in alternativa ci si rivolge ai propri santi in paradiso), o privato, ossia le cosiddette imprese, protagoniste della più grande diaspora di tutti i tempi.

A completare il quadro vi sono i liberi professionisti, ossia i lavoratori autonomi che operano nell’ambito della produzione di beni o erogazione di servizi. Giacché in Italia da molto tempo ormai non si producono beni e non si erogano servizi, costoro rientrano a pieno titolo tra i disoccupati.

A metà strada tra il lavoratore dipendente e quello autonomo vi è il lavoratore paranormale. Rientrano in questa categoria: soci-lavoratori in cooperative sui quali si riversa tutto il rischio dell’impresa, ex lavoratori interinali in perenne attesa di somministrazione di lavoro da parte di agenzie munite di contagocce; lavoratori occasionali remunerati con banconote del Monopoli (i famosi voucher).

Vanno alla grande nel Belpaese: stagisti, tirocinanti, volontari (quest’ultimi largamente impiegati in tutti gli ambiti) e, ovviamente i politici, gli unici a vantare di una comoda poltrona fissa a tempo indeterminato retribuita con prelievi forzosi dalle tasche degli italiani.

Sembra incredibile, ma la festa dei lavoratori in Italia si celebrerà anche quest’anno. 
A tal proposito Ser Matteo Renzi, esempio integerrimo di lavoratore stakanovista, ha deciso di prestare il proprio volto in una serie di capolavori dal titolo “Cosa ho fatto, che sto facendo e cosa farò per l’Italia.”

Gerrit Von Honthorst realizza il primo dipinto della serie: Allegro presidente con un gelato, metafora di cosa Matteo Renzi ha fatto per l’Italia. 


fotomontaggio Matteo Renzi con gelato
Allegro presidente con un gelato - G. Von Honthorst


L’opera s’ispira ad un fatto realmente accaduto nell'estate 2014 quando, mentre la barca dell’Europa affondava, nel cortile di Palazzo Chigi si materializzava dal nulla un carrettino pronto a rinfrescare i delicati palati del premier e del suo entourage con deliziosi coni gelati. A placare l’ira dei contribuenti italiani ci pensava Palazzo Chigi che prontamente precisava che il costo del siparietto offerto da Matteo Renzi veniva pagato di tasca propria. 
Peccato che i soldi nelle tasche del premier provengano dai sacrifici dei contribuenti italiani.

Il dipinto che meglio rappresenta cosa attualmente sta facendo Matteo Renzi per l’Italia è Ritratto del premier che si stiracchia, realizzato da Joseph Ducreux e conservato al Getty Museum di Los Angeles.


Ritratto di Matteo Renzi che si stiracchia - J. Ducreux
Ritratto del premier che si stiracchia - J. Ducreux


L’artista coglie Matteo Renzi nel momento esatto in cui rivendica gli sforzi profusi a favore dell'Italia sul fronte dell’occupazione e della crescita, sottolineando il “meno 22% delle richieste di disoccupazione tra febbraio 2015 e 2016". Peccato che il calo sia dovuto all'esorbitante espansione dei voucher (la moneta del Monopoli) e dall'impressionante numero di coloro che hanno lasciato l’Italia.

Vestito in modo informale, con un turbante ed una giacca rossa, sul volto di Matteo è ben visibile lo sforzo profuso: il viso è quasi contratto in una smorfia, il braccio destro si allunga verso lo spettatore mentre la schiena si inarca e lo stomaco è sospinto in avanti.

Con la suggestiva visione futura di Matteo Renzi in Parlamento, l’artista Paul Delaroche illustra la parabola politica che il Presidente del Consiglio intende intraprendere a favore dell’Italia, permettendo all'osservatore di pregustare la grandezza culturale e la raffinatezza simbolica di una stagione che si annuncia fondamentale per la storia europea. 


fotomontaggi di Scoria dell'Arte-Matteo Renzi-Delaroche
Matteo Renzi in Parlamento - P. Delaroche

L’opera, di straordinaria intensità, coglie Renzi nel momento in cui, a seguito dell’ingresso a Palazzo Chigi, si sente addosso tutto il peso della Storia e dell’Italia.

Delaroche riesce a rendere nello sguardo spossato, nella posa, negli stivali sporchi di fango e nella sciatteria generale che pervade il lusso della stanza, la drammaticità di quei momenti, regalandoci l’impressione di trovarci dinanzi ad un’istantanea della Storia trasfusa in un capolavoro che, da solo, vale la fuga dall'Italia.

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