Bartholomeus van der Helst è uno dei ritrattisti più conosciuti del Secolo d'oro olandese. Attivo nel corso della prima metà del Seicento, è stato riesumato negli States nel febbraio 2016, per vestire i panni di pittore ufficiale delle primarie repubblicane, con il compito d’immortalarne i momenti salienti. Conclusosi il Super Tuesday, van der Helst realizza su tela il Ritratto di Donald Trump, l’uomo che ha in serbo grandi progetti per l’America: costruire la Grande muraglia messicana e ricomporre le forze armate naziste.
Il dipinto ha ottenendo un tale riscontro da essere immediatamente acquisito dal Rijksmuseum di Amsterdam che ha provveduto a collocarlo nella sala dedicata alle Nature morte. L’opera è esposta come monito contro l'obesità, simbolo di ricchezza delle multinazionali statunitensi.
Il dipinto ritrae Donald Trump a mezzo busto, alla fine della sua corsa impetuosa verso la nomination alle primarie repubblicane.
L’imprenditore e politico americano, noto per il frequente uso della supercazzola durante i suoi comizi, si presenta come membro dandy della classe benestante. Trump indossa un abito variopinto ed appariscente, dal quale sbucano l’ampio colletto e i polsini merlettati della camicia bianca in tessuto di batista. La mano sinistra appoggiata sul fianco, richiama la forma delle anfore greche, mentre la destra che sorregge i guanti, è portata all’altezza del petto a sottolineare il principio di asfissia che impedisce una corretta ossigenazione del cervello.
L'aspetto più sorprendente del ritratto di van der Helst è la resa naturalistica dei particolari. Il pennello dell’artista si sofferma sul sofisticato toupet di crine di cavallo, capra e yak (il famoso bue tibetano), realizzato attraverso una graduale sfumatura di tonalità paglierine.
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