Piero Pelù ferito - G. Courbet

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Piero Pelù ferito - G. Courbet



Gustave Courbet, fondatore del movimento realista, si è sempre contraddistinto dai suoi contemporanei per una certa propensione all'anticonformismo. Il suo lavoro, infatti, non può essere classificato come appartenente né alla scuola romantica né a quella neoclassica. Spirito indipendente, Courbet abbandona presto l’arte accademica preferendo sviluppare uno stile personale, attraverso lo studio di celebrità e personaggi televisivi. 
Poco più che ventenne, abbraccia l'ideologia new wave e, sfruttando la propria popolarità, sostiene e diffonde pubblicamente ideali rockettari ritraendo personaggi improbabili. Ciò contribuì ad attirare su di sé le opinioni negative della critica, che lo accusò di aver deliberatamente adottato una sorta di "culto della bruttezza".

Nella pittura di Gustave Courbet i ritratti rivestono certamente un ruolo centrale, poiché offrono all'artista la possibilità di affermare le proprie convinzioni musicali attraverso una certa drammatizzazione romantica. 

Piero Pelù ferito, ne è un esempio. L'opera fu iniziata nel 2013, ma ripresa da Courbet nel 2015 quando il cantautore italiano annunciò l’abbandono di The Voice of Italy, il noto talent show della Radiotelevisione Italiana che ricicla le scorie canore italiche. 
Originariamente la tela ritraeva Piero Pelù con le spalle poggiate alla poltrona rossa, sulla quale era solito sedersi per dare il meglio di sé come coach di giovani imberbi. Successivamente Courbet vi inserì il tronco d’albero a mo’ di spalliera, una spada ed una vistosa macchia rossa di sangue sulla camicia, all'altezza del cuore. L'artista evoca un presunto duello avvenuto tra il Toro Loco e Rai 2, con conseguente sconfitta del primo. La ferita potrebbe esprimere, quindi, un senso di perdita, oppure alludere ad una separazione. Dopo molte ipotesi discordanti, è stato lo stesso Pelù a far chiarezza sul particolare del ritratto, ribadendo che: Se non c'è sangue non c'è business, perché chi paga vuole l'anima. (da Toro Loco, n. 3)

Dal punto di vista stilistico, Courbet ritrae Pelù in atteggiamento languido, semidisteso, nelle vesti esotiche di bucaniere del rock. Il cantante indossa una pelle di animale sopra la camicia bianca macchiata di sangue e porta con sé la spada. 
La brillantezza dell’elsa richiama lo sfavillio degli orecchini, utilizzati da Pelù per "catturare la luce" ed essere facilmente localizzato anche in luoghi con scarsa visibilità. 

Concludiamo l’analisi del dipinto sottolineando l’importanza del classico gesto di approvazione e complicità metallara che, all'occorrenza, può anche proteggere da ogni evenienza. Non si sa mai.

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