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Iggy Pop penitente – J. de Ribera |
Jusepe de Ribera, conosciuto col soprannome Lo Spagnoletto, è stato uno dei massimi protagonisti della pittura europea del XVII secolo, nonché uno dei più rilevanti esponenti del cosiddetto caravaggismo. Influenzato in modo più o meno diretto dalla personalità del Merisi, lo Spagnoletto ne seguì lo stile realistico, prediligendo però atmosfere particolarmente cupe e tetre.
Specializzatosi nella riproduzione di martiri e vecchi emaciati dalla pelle incartapecorita, Jusepe de Ribera elesse San Gerolamo a soggetto preferito, non mancando di riproporlo in tutte le salse: San Gerolamo e l’angelo, San Gerolamo con libro, San Gerolamo che mangia, San Gerolamo che balla.
Folgorante capolavoro dello Spagnoletto è però il San Gerolamo penitente, riprodotto con le fattezze di Iggy Pop, noto cimelio della musica rock-punk e componente degli Stooges, i cui membri nel frattempo sono stati decimati dal Tristo Mietitore, tanto che della formazione originale Iggy è l’unico sopravvissuto. Anche se dal dipinto sembrerebbe ancora per poco.
L’opera è uno dei pezzi più pregiati della collezione privata Cavallini-Sgarbi. Si, proprio lui Vittorio Sgarbi, l’esteta e fautore del bello per eccellenza.
La scelta dello Spagnoletto d’immortalare l’Iguana del rock nelle vesti di San Gerolamo non è casuale, bensì il frutto di una serie di approfondite riflessioni.
Innanzitutto, Iggy Pop mancava dal mercato discografico oramai da molto tempo. A poche settimane dall'uscita del nuovo disco, Post Pop Depression, Iggy ha così partorito una geniale trovata per far parlare di se', lasciandosi immortalare dal de Ribera come mamma l'ha fatto e come Madre Natura lo ha ridotto.
Non solo. Sembra ci sia un sottile parallelismo tra le scelte di vita di San Gerolamo e quelle di Iggy Pop. Vivendo da anacoreta, San Gerolamo optò per una vita ascetica fatta di preghiera, meditazione, astinenza e penitenza, rifiutando i piaceri della carne per dedicarsi a quelli dello spirito. Pare che i comportamenti estremi di San Gerolamo, abbiano ispirato il giovane Pop ad oltrepassare i limiti di quanto si era potuto fare fino ad allora, cosicché anche l’Iguana ha optato per uno stile di vita morigerato, fatto di musica, astinenze e pentimenti, rifiutando i piaceri del cibo per dedicarsi a quelli dell’etanolo.
Altri comportamenti estremi di Pop includono il rotolarsi su vetri rotti, automutilazioni, provocare il pubblico e vomitare sul palcoscenico.
Nel dipinto del de Ribera, il corpo di Iggy sembra però contorcersi meno rispetto a quanto era solito mostrare in pubblico.
La reliquia del rock emerge da uno sfondo monocromo, illuminato da uno squarcio di luce violenta e teatrale a sottolineare la straordinaria resistenza agli effetti di una vita di eccessi. Fissato in una inconsueta immobilità, Iggy indossa un panno rosso che lascia scoperta l’epidermide segnata da rughe profonde e le mani nodose che reggono il teschio, simbolo della lenta ma progressiva morte del rock, a cui fa eco la tragicità del volto.
All’età di 69 anni, Iggy Pop, l’Iguana del rock, colpisce ancora.
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