Adorazione in stazione - Caravaggio

fotomontaggio dell'adorazione di Caravaggio
Adorazione in stazione - Caravaggio


Sappiamo bene che Caravaggio può essere considerato il primo vero artista moderno. La sua pittura è stata per molti versi rivoluzionaria, le sue iconografie sacre seguono una via diversa sia da quelle contenute nei testi canonici sia da quelle che le istituzioni ecclesiastiche prescrivono come convenienti e decorose. Eppure tutta la sua pittura è pervasa dal proposito dissacratorio di sbarazzare il tema religioso da simboli anacronistici per restituirlo alla sua originaria realtà di puro accadimento umano. 

Con la Ludopatia di San Tommaso, abbiamo già visto come Caravaggio improntasse l’interpretazione iconografica del tema sacro verso un’imitazione integrale della realtà quotidiana. 
Con L’adorazione in stazione, il Caravaggio elimina simboli e metafore dalla narrazione evangelica, giudicando più congeniale rappresentare le circostanze effettive in cui, verosimilmente, l’evento possa essersi verificato in epoca moderna. 
Fortemente influenzato dagli innumerevoli personaggi che s’aggirano nei sottopassaggi ferroviari, con quest'opera il pittore inaugura il cosiddetto genere della Natività Povera che, sembra, stia riscuotendo grandissima fortuna proprio nell'anno del Giubileo della Misericordia.

Se la tradizione iconografica colloca la scena in un antro oscuro fatto di architetture, rovine e splendidi paesaggi, Caravaggio totalmente assorbito dall'epoca odierna, perde qualsiasi contatto con la testimonianza storica e rimossa ogni aurea di santità, tratta in modo inconsueto il tema, riducendo il racconto ad un mero momento di vita vissuta. 
La scena è ambientata nel sottopassaggio di una stazione malridotta dal tempo e dall'incuria perché, come insegnano i fedeli, Dio si manifesta in tutti i luoghi, in mezzo al suo popolo e nel mondo dei semplici, quindi anche in quello dei pendolari. 

Maria, sfinita dal viaggio, giace sdraiata per terra e regge in grembo il bambino che dorme. Dinanzi a loro San Giuseppe, probabilmente il personaggio con la veste rossa, e altre due persone si dispongono attorno per prestare soccorso. Sullo sfondo, fungono da quinta innumerevoli personaggi: alcuni intenti a guardare curiosi la scena, altri intenti a tirare i propri bagagli verso mete e destinazioni da sogno.

Concludiamo l’analisi del dipinto ricordando come Caravaggio abbia realizzato la tela in maniera non del tutto avulsa dal contesto e dalle circostanze. 
Il pensiero di fondo del pittore fu quello di immaginare Giuseppe chiedere ospitalità agli albergatori della città, i quali rifiutarono preferendo i più remunerativi pellegrini del Giubileo della Misericordia.



Commenti

Tutte le immagini presenti sul blog Scoria dell’Arte sono frutto del lavoro creativo dell’autore. Attraverso gli appositi pulsanti è possibile condividere foto e immagini del blog Scoria dell’Arte, permettendo una più rapida identificazione della fonte a vantaggio della risorsa linkata e senza che nulla venga sottratto al legittimo proprietario. Prelevare immagini dal blog ed utilizzarle a piacimento senza il consenso dell'autore espone alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale ed alle possibili conseguenze negative. Pertanto, è vietata la copia, riproduzione, pubblicazione e la redistribuzione di immagini e contenuti non autorizzata espressamente dall'autore.