Matteo Renzi morso da un ramarro – Caravaggio


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Renzi morso da un ramarro - Caravaggio


Ragazzo morso da un ramarro è un dipinto del pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio di cui analizziamo la seconda versione, conservata presso la Fondazione Longhi a Firenze. L’opera fu realizzata tra il 1595 ed il 1596 quando l’artista, ancora ventenne, si trasferì a Roma ove ebbe modo di frequentare il clima culturale ed edonistico che si respirava a Palazzo Madama presso la corte del cardinale Francesco Maria del Monte Ha Detto Si.

A Roma Caravaggio inizia l'esecuzione di quadri di genere, inventando un suo particolare repertorio dipingendo giovani presi dalla strada, messi in posa, accompagnati da cesti di frutta, calici e oggetti di vetro. Quest'opera raffigura un ragazzo che, morso da un ramarro, si ritrae assumendo improvvisamente una espressione stupida, grottesca e sgradevole. In passato la critica ha parlato di un autoritratto in chiave simbolica, ipotesi largamente smentita quando il giovane modello è cominciato a divenire volto noto ai più. Fonti storiche certe confermano che Caravaggio abbia ingaggiato l’imberbe diciannovenne Matteo Renzi in tempi non sospetti, mentre si recava agli studi di Cinecittà a sostenere il provino per il programma televisivo La ruota della fortuna.

La scelta del giovane Matteo come musa ispiratrice di questa opera, rende evidente l'interesse che in questo periodo il pittore nutriva per la rappresentazione dei moti dell'animo - i cosiddetti affetti - che gli veniva direttamente dallo studio di caricature e di raffigurazioni del grottesco.

Dismessi i panni di aspirante concorrente televisivo e futuro leader politico, Matteo indossa quelli di un giovane effeminato con una rosa tra i capelli e delle vesti antiche, che ricalcano quelle degli antichi eroi greci, ma la sua espressione sembra trasudare tutt'altro che intelligenza e, questa, è una contrapposizione molto interessante. 

Ai posteri l’ardua sentenza.

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