Il bacio - F. Hayez

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Il bacio - F. Hayez


Questa volta ci troviamo di fronte all'opera considerata il manifesto dell'arte romantica italiana: Il bacio, dipinto nel 1859 dal pittore italiano Francesco Hayez e attualmente conservato alla Pinacoteca di Brera. 

In un ambientazione medievaleggiante, carica di travolgente e romantica sospensione, due giovani innamorati si abbandonano in un appassionato quanto sensuale bacio. Con mano ardimentosa, l'uomo trattiene il capo ed il viso dell'amata che, languidamente, si abbandona alle effusioni, stringendogli le spalle con il braccio sinistro e inarcando il sinuoso corpo dinanzi una passione così travolgente. 

L’atmosfera è sensuale ma …..non tranquilla.

L’instabilità fisica dell’uomo, espressa dal piede posato sullo scalino, denota un certo nervosismo, come se il bacio fosse mosso da un turbamento che trasforma questo romantico gesto in situazione di tensione, di urgenza. Il turbamento è amplificato dalla presenza di una figura che, come un’immagine spettrale, incombe alle spalle della coppia. Le interpretazioni sono molteplici. In passato, a causa di una superficiale analisi iconografica, la sagoma è stata ripetutamente ed erroneamente confusa e interpretata come quella di un uomo che spia furtivo la scena o, piuttosto, giunto improvvisamente al fine di sollecitare il giovane all’imminente dipartita.

In realtà il fisico allampanato, la chioma incolta e l’occhialetto tondo, celebrano il timido esordio pittorico di Gabriele Paolini, l'intruso per eccellenza dei Tg1, Tg2 Tg3, Tg4, Studio Aperto, delle conferenze stampa, delle dirette televisive, degli eventi mondani, dei collegamenti da Montecitorio e chi più ne ha più ne metta. Autodefinitosi "inquinatore televisivo”, ma a noi piace ricordarlo come il "profeta del condom", dopo quasi due anni ai domiciliari con braccialetto elettronico per note beghe penali, Paolini torna libero con obbligo di firma due volte a settimana affermando: "voglio pensare solo alla mia biografia, al cinema […] e alla pittura".

È tempo di evolvere, è uno scatto di carriera da disturbatore dell’etere a disturbatore pittorico, non certo privo di sacrifici. Il presenzialista è difatti muto, immobile e non gesticola. Pur tuttavia ci mostra uno dei suoi lati migliori, materializzandosi immancabilmente alle spalle della giovane coppia, quasi a voler fermare quell'impetuoso ardore giovanile che, suo malgrado, lo richiama necessariamente a presenziare per portare avanti la sua personale battaglia procondom che, tutto sommato, in Italia costa troppo. Eppure un dubbio ci attanaglia: come le sue incursioni televisive sarebbero state combinate per far salire l’audience, è lecito supporre l’esistenza di accordi sottobanco con l’artista per far salire le quotazioni. Ci sia consentito esprimere piena solidarietà ai collezionisti di ogni ordine e grado. Riflessione personale: solo per veri intenditori.

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