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| I bari - Caravaggio |
I bari è un dipinto ad olio realizzato nel 1594 dal pittore italiano Caravaggio e conservato al Kimbell Art Museum di Fort Worth.
L’opera fu dipinta nel periodo in cui l’artista era un assiduo frequentatore di quel “sottoproletariato” urbano, scaltro e senza risorse apparenti, che modificava a proprio vantaggio l’imprevedibilità della sorte, forzando la fortuna attraverso l’imbroglio, ottenendo vantaggi e concessioni.
Il quadro mette in scena la truffa ai danni di un giovane ingenuo Italo, attuata da due individui Matteo e Angelino uniti nella vita, nel lavoro e nel gioco dall'impegno comune di imbrogliare il prossimo. I tre personaggi sono in piedi attorno ad un tavolo ricoperto da una tovaglia damascata. Il giovane Italo a sinistra, in abito di velluto nero, sta giocando a carte con Angelino che gli sta di fronte il quale, in complotto con un suo compare Matteo, trucca il gioco delle carte. Il giovane sprovveduto è intento a scegliere la carta, riflette sulla mossa da compiere e non si accorge di Matteo che alle sue spalle è intento a spiargli le carte. Questo, con un gesto appena accennato della mano, indica al baro il tris dell’avversario.
Il dipinto ha una tensione teatrale che si percepisce perfettamente guardando la mimica facciale del baro Matteo che è quella di un attore in scena. La sua espressione è ai limiti del grottesco, in continuità con gli studi di fisionomica compiuti da Leonardo e osservati da Caravaggio, (vedi Ragazzo morso da un ramarro). I guanti rotti e la veste variopinta, gli conferiscono un tratto comico degno dei pagliacci di matrice picaresca.
Più serio è il volto del baro Angelino che, con cappello piumato ed abiti pittoreschi, con aplomb lascia intravedere all'osservatore il pugnale che gli pende dalla cintola. Quest’ultimo è rappresentato alla destra del dipinto ma avrebbe potuto occupare con altrettanta disinvoltura anche il centro o la sinistra… a seconda di dove tira il vento.
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