Autentico cultore del mondo della celluloide è Jacques Louis David, pittore francese del XVIII secolo, artefice di molte incursioni nel mondo contemporaneo.
Ispirandosi alla perfezione delle statue classiche e agli ideali del mondo antico, David è innanzitutto un pittore di storia ma anche un abile ritrattista. All'inizio della sua carriera e fino alla Rivoluzione, ritrae i familiari e i notabili della sua cerchia, poi Napoleone, il Papa e qualche esponente del regime berlusconiano-renziano.
Nel 1779 comincia a manifestare i primi segni di una crisi depressiva, i cui effetti sono visibili nel dipinto Bruno Vespa e la morte di Marat. È difficile stabilire la causa della sua depressione: secondo la corrispondenza del pittore, potrebbe essere stata legata alla fine della relazione con una cameriera, mentre per la maggioranza degli psicologi sarebbe correlata agli effetti stranianti generati dalla visione di Porta a Porta.
Per aiutarlo a superare la crisi, un amico cerca di stimolarlo ad intraprendere una nuova strada artistica, scevra dalle scabrose suggestioni del piccolo schermo. Dalla televisione al cinema il passo è breve. La novità dell'ambiente cinematografico, con la viva presenza delle sue intramontabili celebrità, ha inizialmente un effetto quasi paralizzante sul giovane pittore. Tuttavia il tratto del suo disegno si trasforma, diventando più libero e naturale.
David dichiara apertamente la sua conversione al nuovo stile ispirato alle star del cinema, affermando: « [...] è come aver fatto un'operazione di cataratta: compresi che non potevo migliorare la mia maniera, il cui principio era falso, e che dovevo separarmi da tutto ciò che in precedenza avevo creduto essere giusto e vero. In primis Bruno Vespa.»
Con i ritratti di Madame Meryl Streep e la Marchesa Bette Midler, David cerca di adattare la sua ispirazione fondata sull'antico a poliedriche stelle del cinema.
Ritratto di Madame Meryl Streep - J.L.David |
In uno spazio ridotto ad una semplice parete grigia, delimitata da un basamento e dai motivi ornamentali delle piastrelle classicheggianti, la Streep si propone all'osservatore in tutta la sua verve interpretativa. L’attrice è accomodata su una sedia in stile direttorio ornata con foglie in bronzo; il corpo è rivolto alla sua sinistra, la mano destra è poggiata al bordo della sedia mentre l’altro braccio ricade sulle gambe.
La leggerissima seta dell’abito bianco, un semplice peplo stile impero impreziosito da una stola dorata, si adagia morbidamente alla silhouette, richiamando la semplicità e la naturalezza delle antiche dee greco-romane. I capelli chiari sono raccolti in un’acconciatura volutamente spettinata, per un effetto “mosso dal vento”.
Ritratto della Marchesa Bette Midler - J.L. David |
A catturare l’attenzione di Madame Meryl è la spumeggiante 70enne Bette Midler, che si concede allo spettatore in una esilarante interpretazione custodita alla Neue Pinakothek di Monaco di Baviera.
La superlativa attrice comica nonché ottima cantante, veste i panni di una marchesa cotonata, comodamente seduta in poltrona. Come la Streep, anche Bette Midler indossa un semplice abito bianco, arricchito da uno scialle color avorio che le avvolge una spalla.
A rompere il delicato equilibrio neoclassico ci pensa l’espressività del volto che, mosso da impulsi irrefrenabili, allontana il dipinto dai freddi stereotipi hollywoodiani delle cosiddette “belle che non ballano”.
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