La street art guarda al futuro: un caso di riqualificazione urbana

Esempio di street art incentrata sulla "questione rifiuti"

Ultimamente sembra proprio che la street art, o arte di strada, stia acquisendo un ruolo sempre più preponderante nei programmi di riqualificazione del territorio italiano. 

Armati fino all'osso con i "ferri del mestiere", spontaneamente o sotto ingaggio, anonimi street artists escogitano modi sempre più creativi per rendere piacevole la vista di semplici e banali elementi del vissuto quotidiano. 

Che sia un tombino, un muro o un cassonetto, basta aggiungere un dettaglio inaspettato ed ecco che cambiano l’aspetto e la percezione dei più comuni arredi urbani.
Che la street art (al pari di tutte le espressioni artistiche) possa contribuire a migliorare le condizioni di vita ponendosi in primo piano nella lotta contro il degrado, già se ne era avuto qualche sentore quando apparvero i primi “fotomontaggi urbani di politici e celebrità”. In particolare, la questione rifiuti sembra essere diventata un tema particolarmente avvertito dagli street artist italiani, tant'è vero che qualcuno inizia a parlare di Trash Art. 

L'umanità è davvero eccezionale nel produrre lerciume e di tanto in tanto qualche mente creativa decide di trasformarlo in arte per sensibilizzare il paese a questo tema molto importante.

La nuova opera di arte urbana comparsa a sorpresa in Italia non solo rende piacevole la vista di un contenitore dei rifiuti, ma soprattutto diventa un modo creativo per combattere la sporcizia e il degrado della città e donare nuova dignità ad un’Italia oramai allo sfacelo. 

Con quel tipico contorcimento dei muscoli del volto, che ne altera il normale atteggiamento, un Matteo Renzi più sorridente che mai, fa capolino da un bidone dei rifiuti che amorevolmente lo accoglie insieme alle sue riforme spazzatura sulla Costituzione e sulla legge elettorale. Ma Matteo Renzi non molla. Quel sorriso isterico e quel pollice in su lasciano intendere che comunque andranno le cose, lui resterà ben saldo alla poltrona traghettando il paese fino al suo completo disfacimento. 

Eh si, perché a differenza degli altri, lui il vinavil sulla poltrona non ce l’ha, ha l’Attak.