San Vittorio Sgarbi di Leonardo da Vinci



fotomontaggi di dipinti classici-Vittorio Sgarbi ritratto da Leonardo da Vinci
San Vittorio Sgarbi - Leonardo da Vinci


La Scoria dell’Arte, quella vera, c‘insegna che da Leonardo da Vinci c’è da aspettarsi veramente di tutto.
Dopo il Ritratto di Dama in posa italica e La DaMina con ermellino, nei quali si celebra rispettivamente, la raffinatezza del linguaggio dei gesti e lo charme di una diva senza tempo, questa volta il Genio ci sorprende con una scelta veramente ardita: un San Vittorio Sgarbi realizzato a olio su tavola con pennelli di peli di capra, custodito nel Museo del Louvre a Parigi.
Il soggetto del dipinto, il cui vero nome di battesimo è Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi, fratello di Elisabetta, figlio di Arathorn, erede d'Isildur, è un noto critico d’arte le cui opinioni vengono divulgate con estremo rigore prevalentemente in contesti di elevato livello culturale (come il boudoir televisivo di Barbara d’Urso) attraverso le più evolute forme linguistiche e stilistiche che, non di rado, confluiscono in struggenti omaggi al genere “caprino”.

Annoverato come uno dei più enigmatici capolavori di Leonardo da Vinci, il San Vittorio Sgarbi emerge da uno sfondo scuro, indefinito, in cui non si riesce a scorgere alcun riferimento spaziale. Una rotazione del busto lo pone improvvisamente sotto una luce proveniente da sinistra che, palesandone il volto, coglie di sorpresa lo spettatore.

Dopo la provocazione lanciata sui social con una foto che lo ritraeva completamente ignudo, manco fosse un affresco michelangiolesco, questa volta il focoso Vittorio opta per un abbigliamento più consono ai manuali di Scoria dell’Arte scegliendo un semplice vello, ovviamente di pura lana caprina che, sorretto dalla mano sinistra, lascia comunque intravedere una prorompente sensualità anatomica.

Ma è soprattutto il volto incorniciato da una folta chioma di boccoli inanellati e il misterioso gesto della mano destra che hanno dato origine a molteplici interpretazioni simboliche e a letture esoteriche del dipinto. 

Raccolto in una meditazione profonda, lo sguardo del San Vittorio Sgarbi invita l’osservatore a cercare il divino, a seguire il cammino verso la pura “trascendenza”… e ammirate il gesto della mano destra: quel dito indice puntato verso l’alto sicuramente promette il Paradiso.



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