Steven Tyler in Baccosmith - Caravaggio



Fotomontaggi satirici di politici e celebrità. Steven Tyler-Caravaggio-Scoria dell'Arte
Baccosmith - Caravaggio
Sguardo languido, posa disinibita, bocca formato 16:9 e parruccona nera boccoluta con tanto di vitigno Cabernet-Sauvignon incorporato…perché, si sa, la classe non è acqua.

Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio, riesce sempre a sorprendere. Dopo l’ugola di Ozzy Osbourne e la bellezza conturbante di Woody Allen con canestra di frutta, è la volta di un’icona del rock che, per decenni, ha basito il proprio pubblico con performances lisergiche ed atletici volteggi sul palco (tra cui un salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato), prima di fracassarsi la faccia cadendo miseramente in una doccia: Steven Tyler.
Noto anche come il frontman del gruppo Aerosmith, Steven Tyler è il soggetto de il Bacco, un dipinto realizzato dal Caravaggio tra il 1596 ed il 1597, conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze e simpaticamente ribattezzato Baccosmith
Il cantante rock statunitense, spesso paragonato a Mick Jagger se non altro per le smisurate dimensioni del cavo orale (per la gioia dei dentisti), fin da bambino rivela una spiccata personalità orale-dipendente, dimostrando una particolare propensione a soddisfare istinti e pulsioni attraverso la bocca che diventa l’organo privilegiato attraverso il quale prende contatto con il mondo esterno: a nove mesi ingoia un penny, poi mangia una tazzina in formica. Ovviamente intera.
Quando comprese che qualcosa poteva anche uscire e non solo entrare, Steven Tyler si diede al canto.

Alla veneranda età di 68 anni, il cantante degli Aerosmith riesce ancora a s-concertare nelle vesti di un disinibito Bacco, adescando lo spettatore con un look rock-drama ed intenti inequivocabili. 
Fedele osservatore del naturalismo pittorico, Caravaggio decide di raffigurare il suo Bacco diversamente dagli eroi mitologici del Rinascimento dove la figura umana appare esaltata e divinizzata. Nel suo Baccosmith, Caravaggio propone Steven Tyler in versione spot Tavernello che, in una posa non propriamente sobria, si appoggia con disinvoltura a un saccone da osteria offrendo allo spettatore la coppa di vino appena versata.

Un’immagine di salute ed abbondanza se non fosse per lo sguardo intorpidito, la palpebra che cala e il rilassamento delle membra. Nonostante l’evidente stato di ebbrezza, questo Dio del Tavernello si mostra in tutta la sua ambigua e spavalda sensualità e, già più nudo che vestito, con la mano destra inizia a sciogliere il fiocco nero che gli cinge la vita per dare inizio al baccanale...





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